Tra le braccia del destino: quando l'amore sfida il tempo e lo spazio, una storia avvincente di passioni e segreti

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Tra le braccia del destino

Il sole stava tramontando lentamente dietro le colline, tingendo il cielo di un rosso acceso. Maria guardava il tramonto con gli occhi colmi di nostalgia, mentre il vento le scompigliava i capelli biondi. Da quando aveva lasciato il suo paese natio, non aveva più visto un cielo così bello. Prima di partire, le avevano detto che l'America era la terra delle opportunità, ma lei non avrebbe mai immaginato di trovarsi in una situazione così difficile. Era sola, senza soldi e senza lavoro. Ma non poteva arrendersi. Aveva promesso a sua madre, prima di morire, che avrebbe fatto di tutto per realizzare i suoi sogni. E quella promessa era diventata la sua ragione di vita.

Mentre camminava lungo la strada deserta, sentì dei passi avvicinarsi. Si girò e vide un uomo alto e affascinante, con gli occhi scuri e misteriosi. Era vestito con eleganza, ma il suo sguardo era triste. Maria ebbe un sussulto: sembrava di conoscere quell'uomo da sempre, anche se sapeva che era impossibile. Lui le sorrise, un sorriso che raggiunse il suo cuore come un raggio di sole. "Posso aiutarti?" chiese con voce profonda. Maria scosse la testa, rifiutando l'aiuto di uno sconosciuto. Ma quell'uomo non sembrava intenzionato ad arrendersi. "Sei sicura? Posso vedere nei tuoi occhi che stai attraversando un momento difficile. Forse posso fare qualcosa per te". Maria si sentì indebolire dalle sue parole: era come se lui potesse leggerle dentro, come un libro aperto. Ma non poteva fidarsi di uno sconosciuto. "Grazie, ma non ho bisogno di niente" rispose con freddezza. L'uomo annuì, come se avesse capito. "Va bene. Ma se cambiassi idea, so dove trovarmi. Mi chiamo Alessandro" disse, facendo un cenno di saluto con la mano. Poi si allontanò, lasciando Maria a riflettere sul suo incontro.

Capitolo 2

Quella notte, Maria non riuscì a dormire. Gli occhi di quell'uomo non le uscivano dalla mente, come se avessero impresso un sigillo indelebile. Si sentiva attratta da lui, ma al tempo stesso spaventata da quella sensazione. Non poteva fidarsi di uno sconosciuto, soprattutto in una città così grande e sconosciuta. Ma non poteva neanche ignorare il fatto che forse, quell'uomo poteva essere la chiave per uscire dalla sua situazione disperata. Così, la mattina dopo, decise di avviarsi verso il quartiere più ricco della città, dove aveva visto Alessandro allontanarsi. Voleva scoprire di più su di lui, anche se sapeva che era una pazzia. Ma la pazzia era diventata la sua compagna di viaggio da quando aveva messo piede in America, e non si sarebbe arresa così facilmente.

Dopo ore di cammino, giunse di fronte a un'imponente villa. Era circondata da un giardino lussureggiante, con alberi secolari e fiori dai colori sgargianti. Maria si sentì spaesata: come poteva un uomo così affascinante vivere in un luogo così magnifico? Ma sapeva che non poteva permettersi di stare a fantasticare: doveva trovare un lavoro al più presto, e quell'uomo poteva essere la sua ultima speranza. Così, con il cuore in gola, si avvicinò alla porta d'ingresso e suonò il campanello. Non passò molto tempo prima che la porta si aprisse, e a farle fronte era proprio Alessandro. Maria rimase senza parole: non sapeva cosa avesse voluto dire con quel suo gesto, ma sapeva che non poteva arrendersi così facilmente. "Cosa ci fai qui?" chiese lui, con lo sguardo interrogativo. Maria serrò i pugni, cercando di trovare le parole giuste. "Ho bisogno di un lavoro" disse infine, guardandolo dritto negli occhi. Alessandro sembrò sorpreso, ma non sorrise. "E perché dovrei darti un lavoro?" chiese, con voce tagliente. Maria sentì il suo cuore stringersi. Forse aveva fatto un errore a cercare quella casa, forse Alessandro non era la persona giusta di cui fidarsi. Ma non poteva permettersi di arrendersi così facilmente. "Perché sono disposta a fare qualsiasi cosa" rispose con determinazione. Alessandro la osservò per qualche istante, poi socchiuse gli occhi. "Va bene. Sei assunta. A partire da domani, sarai la mia assistente personale" disse infine, voltandosi e rientrando in casa. Maria restò a bocca aperta: non poteva credere a quello che aveva appena sentito. Ma sapeva che era una chance che non poteva permettersi di perdere.

Così, da quel giorno, la vita di Maria prese una piega inaspettata. Diventò l'assistente di Alessandro, e si immerse nella sua vita fatta di lusso, potere e segreti. Scoprì che lui era un uomo misterioso, con una storia complicata alle spalle. Era stato un magnate dell'industria, ma aveva perso tutto da un giorno all'altro, in circostanze misteriose. Maria sapeva di non dover fidarsi di lui, ma non poteva fare a meno di provare un'attrazione irresistibile. Ogni giorno che passava accanto a lui, sentiva che qualcosa stava cambiando dentro di lei. E non poteva fare a meno di chiedersi se quella folle decisione avrebbe cambiato il corso del suo destino.

(…)

Maria si svegliò di soprassalto nel cuore della notte. Aveva fatto un sogno strano, in cui era inseguita da un'ombra oscura. Era un incubo che la tormentava da anni, ma questa volta c'era qualcosa di diverso. Si sentiva spaventata, come se il sogno volesse comunicarle qualcosa di importante. Si alzò dal letto, cercando di scacciare quei pensieri che le facevano battere il cuore come un tamburo. Aveva bisogno di prendere un po' d'aria fresca, di chiarire le idee. Così, si avvolse in un accappatoio e uscì sul balcone. La notte era silenziosa, calma. Ma Maria sapeva che dentro di sé c'era una tempesta pronta a esplodere. Aveva bisogno di capire cosa stava succedendo, di trovare la chiave di quella porta chiusa che si stava aprendo dentro di lei.

Mentre spiava nel buio, vide una luce al di là del giardino. Scorse qualcuno che camminava fra gli alberi, e istintivamente si nascose dietro una tenda. Non sapeva cosa stesse facendo, ma sentiva che doveva scoprire cosa stesse succedendo. Così, con il cuore che le martellava petto, uscì dal balcone e si avventurò nel giardino. La luna piena illuminava il percorso, ma Maria sapeva che oltre quella luce c'era qualcosa di oscuro che le stava dando la caccia. Ma non poteva arrendersi. Doveva scoprire la verità, qualunque essa fosse.

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