Tra le braccia della notte: il mistero dei ricordi perduti e il potere dell'amore eterno

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Capitolo 1: Il risveglio

Era una notte buia e silenziosa quando Emily si svegliò di soprassalto nel suo letto. Era sudata e confusa, come se avesse avuto un incubo ma non riuscisse a ricordare nulla. Si alzò lentamente e si avvicinò alla finestra, scrutando l'oscurità là fuori. Lo sguardo si posò sul lago che si stagliava al di là del giardino della casa. Il lago sembrava essere immobile, come se fosse in attesa di qualcosa.

Emily si sentì improvvisamente molto stancha, come se qualcosa dentro di lei stesse cercando di levarle via ogni energia. Si lasciò cadere sul letto e si addormentò quasi istantaneamente. Ma nel sonno, i suoi sogni erano tormentati da immagini sfocate e frammenti di ricordi che si affastellavano nella sua mente. Ricordi di un viso familiare, di un luogo lontano, di un amore che sembrava appartenere a un'altra vita. E poi, l'oscurità le inghiottiva tutto.

Capitolo 2: Il mistero dei ricordi perduti

Il mattino seguente, Emily si svegliò con la sensazione che qualcosa non andasse. Aveva la mente annebbiata e non riusciva a scacciare i sogni che l'avevano tormentata durante la notte. Decise di fare una passeggiata intorno al lago, nella speranza che l'aria fresca e il suono dell'acqua le avrebbero dato un po' di pace.

Mentre camminava lungo il sentiero che costeggiava il lago, un brivido le corse lungo la schiena. Aveva la sensazione di essere osservata da qualcuno o qualcosa. Si voltò di scatto ma non vide nessuno. Continuò a camminare nervosamente, cercando di ignorare quella strana sensazione. Ma quando si girò di nuovo, questa volta vide qualcosa di strano sul bordo del lago. Era una vecchia foto, mezzo sommersa nell'acqua fangosa. Si chinò per raccoglierla e la guardò con curiosità. La foto ritraeva una giovane coppia, sorridente e felice, ma nessuno dei due sembrava familiare ad Emily.

"Chi siete?" sussurrò, guardando la foto con occhi pieni di domande. Ma la foto non rispose. Si sentì frustrata, come se quella foto contenesse delle risposte che le stavano sfuggendo.

Durante il resto della passeggiata, Emily non riuscì a togliersi dalla testa la sensazione di essere osservata. Era come se quei ricordi frammentati nella sua mente la stessero spingendo verso qualcosa di importante, ma non riusciva a capire cosa fosse. Si sentiva come se stesse cercando di ricordare qualcosa di vitale, ma ogni volta che si avvicinava a quel qualcosa, si allontanava ancora di più.

Capitolo 3: Il potere dell'amore eterno

La sera stessa, mentre Emily si trovava nel suo giardino a contemplare le stelle, sentì una voce provenire dal bosco alle sue spalle. La voce era dolce e familiare, eppure non riusciva a riconoscerla. Si voltò di scatto, ma non vide nessuno. La voce continuò a parlare, invitandola a seguirla nel bosco. Non riuscendo a resistere alla tentazione, Emily si addentrò tra gli alberi, lasciandosi guidare dalla voce misteriosa.

Dopo qualche minuto di cammino, arrivò in un piccolo spiazzo illuminato dalla luce argentea della luna. In mezzo allo spiazzo c'era un grande albero, con delle incisioni strane e antiche incise sul tronco. Accanto all'albero c'era un uomo, alto e affascinante, con gli occhi che brillavano di luce propria.

"Chi sei tu?" chiese Emily, sentendo di nuovo quella strana sensazione di familiarità, ma non riuscendo a capire da dove provenisse.

L'uomo sorrise e si avvicinò a lei, prendendole la mano con gentilezza. "Sono Thomas, il tuo amore eterno. Siamo destinati a ritrovarci in ogni vita, in ogni tempo. E ora che ti ho trovata di nuovo, non ti lascerò mai più andare."

Emily si sentì frastornata dalle parole di Thomas. Non sapeva cosa pensare di lui o di quelle parole bellissime ma al contempo spaventose. Ma una parte di lei, quella parte che aveva cercato di scacciare via, sapeva che c'era qualcosa di vero nelle parole di Thomas. C'era un legame antico tra loro, qualcosa di indissolubile che nessun tempo o spazio avrebbe potuto spezzare.

E così, Emily si abbandonò tra le braccia di Thomas, lasciandosi travolgere dal potere dell'amore eterno che li teneva stretti in un abbraccio senza fine.

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