Era una notte fredda e piovosa quando Alice si ritrovò a vagare per le stradine buie dell'antico borgo. Aveva dovuto interrompere il suo viaggio in macchina a causa di una frana che aveva bloccato la strada principale. Guardò il suo cellulare sperando in un segnale, ma era inutile. Guardò intorno, cercando disperatamente un riparo dalla pioggia battente. Fu allora che notò una luce fioca provenire da una stradina laterale. Decise di seguirla, sperando di trovare un rifugio per la notte.
Si ritrovò all'improvviso di fronte a un imponente castello, avvolto nella nebbia che rendeva l'atmosfera ancora più misteriosa e sinistra. Non aveva altra scelta se non cercare aiuto all'interno di quella maestosa struttura. Si spinse con determinazione attraverso il cancello arrugginito e si trovò ad attraversare un cortile deserto e silenzioso. Bussò alla pesante porta di legno, ma nessuno rispose. Decise allora di provare a girare la maniglia e, con suo grande stupore, la porta si aprì con un gemito lamentoso.
Appena entrò nel castello, la giovane donna fu avvolta da un'atmosfera irreale e misteriosa, come se il tempo si fosse fermato secoli prima. Una figura incappucciata scese silenziosamente lungo le scale di pietra e le si avvicinò con uno sguardo scrutatore.
"Chi sei tu e cosa fai qui?" chiese l'uomo con voce profonda, la luce delle candele danzava sul suo volto in ombra.
Alice balbettò nervosamente la sua situazione, sperando di ottenere un rifugio per la notte, ma l'uomo sembrava poco convinto della sua storia. Tuttavia, di fronte al pianto disperato di Alice, l'uomo si addolcì e accettò di farle passare la notte all'interno del castello.
Mentre si avviava verso la stanza d'ospiti, l'uomo le sussurrò all'orecchio una frase enigmatica: "Attenzione, la notte porta con sé molti segreti in questa dimora."
La stanza d'ospiti era spoglia e alquanto fredda, ma Alice era grata di avere un tetto sopra la testa quella notte. Si addormentò presto, ma fu destata da strani rumori che sembravano provenire dalle profondità del castello. Si alzò di scatto e, senza far rumore, si avventurò nei corridoi oscuri alla ricerca dell'origine dei suoni.
Si imbatté in una porta socchiusa e, spinta dalla curiosità, si spinse all'interno di una stanza buia. La luce della sua torcia rivelò un ambiente polveroso, ornato da mobili antichi e quadri dall'aspetto minaccioso. Iniziò ad esplorare la stanza, ma un colpo improvviso la fece sobbalzare. Si voltò di scatto per vedere un'ombra scivolare via attraverso una porta segreta dietro un quadro.
In preda al terrore, Alice resistette alla tentazione di fuggire e si avventurò nella stanza segreta, trovando se stessa in un labirinto di corridoi sotterranei. La sua torcia vacillava nella penombra, ma riuscì comunque a notare un riflesso sinistro ai margini del suo campo visivo. Si diresse verso di esso e, con orrore, si rese conto che si trovava di fronte a delle antiche catacombe. Le pareti erano ricoperte di simboli indecifrabili e l'aria era pervasa da un'atmosfera di terrore antico e palpabile.
Il suono di passi echeggiò tra i corridoi, e Alice si ritrovò prigioniera delle tenebre e del mistero del castello.
Mentre si avventurava tra le catacombe, la paura di Alice si trasformò in una decisione ferma di scoprire la verità su quel luogo maledetto. Trovò una luce fievole provenire da un punto lontano e decise di seguirlo. Il tunnel la portò in una vasta stanza, al centro della quale era posto un antico altare circondato da candele.
Iniziò ad esaminare l'altare e vide delle strane incisioni e simboli su di esso. Mentre le sue mani correvano sulle intagliature fredde e irregolari, sentì una presenza alle sue spalle. Si girò di scatto e vide l'uomo incappucciato che l'aveva accolta la sera precedente.
"Non avresti mai dovuto venire qui," disse l'uomo con voce grave, "ma ora che conosci il nostro segreto, non posso lasciarti andare via."
Prima che Alice potesse reagire, l'uomo le lanciò una polvere sottile in faccia e tutto diventò nero intorno a lei.
Quando Alice si risvegliò, si trovò legata a una sedia, circondata dall'ombra e dalle fiamme delle candele. Si sforzò di liberarsi, ma le corde erano troppo strette. Si rese conto finalmente della vera natura del castello e di coloro che lo abitavano. Erano guardiani di un segreto antico, un segreto che Alice aveva ora scoperto.
L'uomo incappucciato le svelò la verità di fronte alle fiamme che danzavano nelle orbite vuote delle maschere che adornavano le pareti. Si trattava di un antico rituale, una sorta di patto con le ombre stesse, un patto che richiedeva un sacrificio umano ogni cento anni per mantenere l'equilibrio tra il mondo dei vivi e quello dei morti.
"Tu sarai il nostro prossimo sacrificio," disse l'uomo con freddezza, "e il castello tornerà nel suo sonno eterno, a meno che tu non accetti di diventare una di noi."
Alice tremava di paura, ma sapeva di non poter accettare un destino così crudele. Iniziò a cercare una via di fuga, una fiamma di speranza da nutrire e sostenere.
Il suo cuore batteva furiosamente mentre tentava disperatamente di liberarsi. Le fiamme delle candele danzavano su di lei, ma non poterono spegnere il suo coraggio. All'improvviso, sentì le corde cedere sotto il peso della sua determinazione e Alice riuscì a liberarsi e a fuggire attraverso i corridoi bui del castello.
Ogni passo che faceva la avvicinava alla libertà e alla luce esterna. Sentiva il suo corpo pulsare di adrenalina e di speranza. Alla fine, vide di nuovo la porta dell'ingresso, proprio lì, di fronte a lei. Aprì la porta con tutte le sue forze e si trovò a guardare il cielo stellato e la pioggia che lavava via la sua prigionia.
"Non ci fermeremo qui," pensò Alice, "troverò un modo per svelare il segreto del castello e porre fine a questo orrore una volta per tutte."
Il suo viaggio era appena iniziato, ma ora, aveva la forza e la volontà di svelare la verità e di porre fine al mistero del castello dei sogni e delle ombre nella valle dei misteri e dei segreti.
