Tra le mura del castello: l'antica maledizione risvegliata dalla spada dimenticata nel passato

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Capitolo 1: Il ritorno a casa

La luce del sole filtrava timidamente attraverso le pesanti tende di velluto rosso, colorando di una sfumatura dorata il pavimento di pietra. Il calore del mattino stava finalmente sciogliendo la brina che aveva ricoperto il paesaggio durante la notte e un lieve cinguettio si levava dall'esterno, segno che la natura si stava risvegliando. Zora, la giovane principessa del regno, si svegliò con il profumo dolce dei fiori che giungeva dalla finestra socchiusa della sua camera. Si alzò con calma dal morbido letto e libro la sua lunga capigliatura bionda, lasciandola cadere sulle spalle come una cascata di luce.

Il castello era immerso in una tranquillità surreale, come se il mondo esterno si fosse fermato sotto il suo dominio e solo il respiro lento dei suoi abitanti animasse l'aria rarefatta. Zora si vestì con cura, indossando un abito di seta color lavanda e infilando i piedi in morbide pantofole. Mentre scendeva le scale, il suono delle sue pantofole si univa alla melodia di una dolce musica che giungeva dall'atrio principale. Le note del liuto di suo padre la avvolsero come un abbraccio familiare, mentre lei si diresse verso la sala del trono.

Capitolo 2: L'antica profezia

All'ingresso della sala del trono, Zora si fermò di colpo. Suo padre, il re Alistair, stava parlando con voce solenne con l'anziano consigliere di corte, un uomo severo dall'aspetto austero. La principessa avvertì una tensione nell'aria, come se un velo di preoccupazione avesse ricoperto la solita serenità del castello. Non volle disturbare quella conversazione tanto importante, quindi si fermò ad osservare da lontano, cercando di comprendere il motivo di tanta inquietudine.

"Dobbiamo affrontare la verità, sire," disse il consigliere, "l'antica profezia si sta avverando, e dobbiamo prepararci per i tempi oscuri che ci attendono. La lama perduta è stata ritrovata, e con essa si risveglia un antico male."

Il re Alistair parve vacillare per un istante, i suoi occhi scuri colmi di preoccupazione. "Non possiamo permettere che la paura prenda il sopravvento," rispose con voce grave, "dobbiamo trovare un modo per proteggere il regno e le nostre vite. Zora, mia cara figlia, ti prego, vieni più vicino."

Zora si avvicinò con passo incerto, il cuore battendo con forza nel petto. "Cosa sta succedendo, padre?" chiese con voce tremante , "Perché l'antica profezia sembra spaventare così tanto il nostro consigliere, e perché i vostri occhi brillano di una luce così cupa?"

Il re posò una mano sulla spalla di Zora e uscì un sospiro. "Devo parlarti di una storia che sembra provenire da un'altra era, da un passato lontano e dimenticato," iniziò lentamente, "una storia che coinvolge il nostro regno e il destino di tutti noi."

Capitolo 3: La leggenda della spada dimenticata

Il re Alistair indicò una mappa che giaceva sul tavolo di cristallo della sala del trono. "Questa è la storia della spada dimenticata," disse con voce grave, "un antico artefatto legato alle origini stesse del nostro regno. Si narra che secoli fa, un eroe ignoto sconfisse un grande male con l'aiuto di questa spada, salvando il regno dalla distruzione. Dopo la vittoria, la spada fu occultata per evitare che il suo potere venisse nuovamente usato per fini malvagi."

Zora ascoltò la storia con occhi sgranati, avvertendo incontrastata la gravità delle parole di suo padre. "E perchè tutto questo viene raccontato proprio oggi, padre?" chiese, mentre la preoccupazione le serrava la gola come morso di serpente.

Il re Alistair sospirò profondamente. "La spada è stata ritrovata, ma non nelle nostre mani. È caduta in possesso di un uomo avido di potere, un signore oscuro che ha risvegliato un'antica maledizione legata alla lama. Questo male minaccia di risvegliarsi e di riportare distruzione sul nostro regno. Abbiamo bisogno del tuo aiuto, Zora, per proteggere il regno e sconfiggere l'oscurità che affligge la nostra terra."

Zora sentì tremare il suo cuore, ma la volontà di proteggere il suo regno la rese forte e decisa. "Io farò tutto ciò che è in mio potere per sconfiggere questo male," dichiarò con voce ferma, "mi impegnerò in ogni modo per salvare il nostro regno e riportare la pace tra le sue mura."

Il re Alistair le sorrise con gratitudine. "Tu sei il nostro raggio di speranza, Zora," disse commosso, "con il tuo coraggio e la tua determinazione, riusciremo a superare tutte le avversità. Andrai con il nostro miglior guerriero, Sir Lancelot, a cercare la spada e a sconfiggere l'oscurità che minaccia il nostro regno. Possa la luce guidare i tuoi passi, figlia mia."

Zora annuì con determinazione, promettendosi dentro di non deludere mai il suo regno e la sua famiglia. Ella sapeva che l'impresa sarebbe stata ardua, ma la speranza di proteggere ciò che amava la avvolgeva come un'armatura.

Capitolo 4: Il viaggio verso l'ignoto

La notizia della maledizione che aleggiava sul regno si diffuse rapidamente, riempiendo d'ansia tutti gli abitanti. Zora si preparò per il viaggio, indossando un'armatura scintillante e stringendo con forza la spada di famiglia alla sua cintura. Sir Lancelot, l'abile guerriero del re, le sorrise con affetto e determinazione. "Insieme riusciremo a sconfiggere il male che minaccia il nostro regno," disse con fermezza, "la luce della nostra speranza non si spegnerà mai mentre noi due combatteremo al suo fianco."

Partirono al crepuscolo, sotto il manto di una luna argentea che sembrava vegliare su di loro. Il viaggio verso l'ignoto li portò attraverso boschi scuri e valli nascoste, ma la loro determinazione non vacillò di fronte alle avversità che incontrarono. La luce del giorno li trovò davanti alle mura di un antico castello, a quel che diceva la leggenda il castello del signore oscuro, dove la spada dimenticata aveva risvegliato la maledizione ancestrale.

"Questo è il nostro obiettivo," disse Lancelot con voce ferma, "qui dentro si cela la chiave per salvare il nostro regno."

Zora annuì in silenzio, sentendo la tensione nell'aria scendere su di lei come un mantello oscuro. Insieme varcarono i cancelli e si inoltrarono nei corridoi oscuri pieni di promesse e minacce, affrontando ogni ostacolo con cor

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